
Il Clan è ripartito, lunga vita al Clan
Come dalle migliori tradizioni, in una piovosa sera di ottobre, la prima dopo la fine dell’estate, il Clan è ripartito. Nel rispetto della propria storia, contraddistinta da nevicate e temporali che nella “mitologia parassitaria” sono ormai segno di “buona annata”. E’ ripartito “alla grande”, dissolvendo cattivi pensieri e foschi presagi. Ma soprattutto smentendo le cassandre che ne avevano sentenziato, dopo l’ultimo, drammatico discorso del Presidente, l’eutanasia. Tutti i movimenti più o meno tellurici che hanno preceduto il “nuovo inizio” e che verranno riassunti e motivati in un prossimo articolo hanno “rigenerato” il Clan. Tornato frizzante e spensierato come prima e più di prima. Il luogo prescelto per dare inizio all’ottava stagione è stato lo Spalla Country Home Restaurant di c.da Lenzi, tra Napola e il centro di Trapani. Un locale “a part’i casa” gestito da Stefano Spallino e da sua moglie, che hanno fatto davvero di tutto per mettere a proprio agio i diciotto partecipanti, prescelti uno per uno per l’inizio di una “nuova era”.
E così, sotto la pioggia battente che ha accompagnato il viaggio di trasferimento fino a destinazione, la carovana parassitaria è approdata tranquillamente nel luogo eletto. Dove è stata accolta dal calore della casa attrezzata per la cena, in un vero e proprio salotto rustico con tanto di arredamento e luci soffuse. E soprattutto di una tavola imbandita fino all’inverosimile. I capricci di Giove Pluvio hanno infatti deviato l’idea iniziale di un banchetto in veranda, nel giardino del podere. Ma il calore dell’ambiente ha ugualmente coinvolto tutti, proprietari compresi. Che, a loro stessa detta, non si aspettavano tale allegria e soprattutto un gruppo così organizzato.
Finalmente, dopo mesi di silenzio, sono tornate a risuonare altissime le note dell’Inno Parassitario, le cui parole magiche sono riecheggiate nell’ambiente soffuso della stanza. Poi, dopo i normali attimi di commozione misti a esaltazione e il tradizionale brindisi inaugurale con vino ben invecchiato, l’appetito ha dato fuoco alle polveri e sotto i denti famelici dei Parassiti è andata a finire tutta una serie d’antipasti. Ricchissimi, originali e caserecci: stufato di pecora, uovo fritto col pomodoro, cuore, tocchi di salame “fatto in casa”, caponata, trippa, fagioli con chili, pollo fritto e quant’altro.
La vicinanza della cucina, di fianco al salone, ha permesso ai membri del Clan di assistere e partecipare alla preparazione della carne. In particolare al taglio delle “fiorentine” che sono state cotte al tegame, vista la pioggia battente che ha impedito di utilizzare la brace fuori dalla casa. Laddove erano state preventivamente preparate la salsiccia e la pancetta.
La bontà della carni servite e la loro attenta e curata preparazione ha mandato in estasi i Parassiti scelti per questa inaugurazione, nell’attesa che il Clan possa definitivamente serrare le fila, probabilmente per la Cena degli Auguri di dicembre. E così, tra le sigarette di rito e le cassateddre, o cappiddruzzi, servite calde, è stato consegnato a Stefano il prezioso gagliardetto.
Quindi la tradizionale foto di gruppo, che vedete in cima all’articolo. E poi l’esibizione finale del duo Volaoscar-Bacco, scatenatissimi, che hanno improvvisato un rep parassitario degno della loro fama.
Adesso, dopo un ristretto Comitato Direttivo che dovrebbe tenersi in novembre, i riflettori saranno puntati sulla cena degli Auguri, pochi giorni prima del prossimo Natale. Quando, si spera, potrà avvenire la definitiva ricompattazione del Clan che riaprirà le porta a tutti i trentatré membri. Non ci sarà più la “chiamata diretta”, ma a chiunque vorrà partecipare basterà alzare la mano e dire “Io ci sono”. Basteranno soltanto una maglietta addosso e la massima disponibilità verso il Clan.